giovedì 18 luglio 2013

Marius - un ritratto*

Lungo la strada, specie se piove e se c'è un bar, è assai facile incontrare persone. Marius sembra il classico rumeno, in Italia da 15 anni, parlata ancora strascicata con forte accento; ha una maglietta slabbrata e porta al collo una grossa catena con crocifisso. Appena apre bocca, attaccando bottone e sorseggiando il suo negroni senza ghiaccio delle quattro, non si può non notare che gli mancano i quattro denti centrali di sopra. Non puoi prendertela troppo con i tuoi stereotipi, se quello che hai davanti è il classico rumeno alcolista.

Marius vede gli zaini e le facce affaticate e beffardo chiede da dove veniamo. Gli spieghiamo la storia in breve, non per capacità di sintesi, ma perché subito parte il suo monologo: Marius quando era giovane ricevette dalla madre uno zaino. Era un vecchio modello sovietico, con la cornice in ferro, che con la tenda e tutto pesava 60 chili. Sua madre gli dice: “Con questo mandi i diavoli all'inferno.” Marius è serio. Il classico rumeno alcolista sborone.